Pignataro l'artista Felice

Felice Pignataro: non solo un artista ma colui che, con la sua arte, ha risvegliato dal sonno la società, gridando attraverso le sue opere. Fondatore del GRIDAS e promotore di tante iniziative, rappresenta uno dei personaggi di spicco della street art napoletana e nazionale.

 

Felice Pignataro è nato a Roma il 6 febbraio del 1940. 
Cresciuto a Mola di Bari (Ba), si è trasferito a Napoli nel 1958 per studiare all’Università, alla facoltà di Architettura prima, poi di Teologia. 
A Napoli ha alloggiato al Collegio Newman, della F.U.C.I., di cui è stato direttore per diversi anni, fino al 1972.
Dal 1967 ha portato avanti, insieme alla sua compagna Mirella, una controscuola per i bambini delle baracche, prima al Campo A.R.A.R. di Poggioreale, poi all’I.S.E.S. di Secondigliano. 
Sposatosi con Mirella nel 1972, si è stabilito definitivamente a Scampìa (periferia nord di Napoli) da dove ha continuato a mettere le sue enormi capacità artistiche al servizio degli “ultimi”.

Nel 1981, con Mirella e altri, ha fondato l’associazione culturale GRIDAS (gruppo risveglio dal sonno) allo scopo di offrire strumenti per risvegliare le coscienze assopite. Nell’ambito delle attività svolte con il GRIDAS si è caratterizzato come “il più prolifico muralista del mondo” (definizione data da E. H. Gombrich, del Warburg Institut di Londra) realizzando oltre 200 murales in giro per l’hinterland napoletano, ma anche nel resto d’Italia. Inoltre, ha creato a Scampìa il carnevale di quartiere divenuto una tradizione in oltre 20 anni di attività. 
É stato un punto di riferimento importante per gruppi e associazioni in lotta che lo hanno trovato sempre disponibile a supportare le proprie battaglie con la sua poliedrica arte creativa. 
Dal 1994 ha applicato anche la tecnica del mosaico, realizzato con mattonelle spaccate alla maniera di Antoni Gaudì, realizzando opere in Italia e a Marxloh-Duisburg, in Germania.
Felice è morto a Napoli, il 16 marzo 2004 per un tumore polmonare, lasciando il suo “testimone” a tutti quelli che l’hanno conosciuto e sono stati “contagiati” dalla sua creatività messa al servizio del riscatto sociale

 

Photography & Project by Innebo.comPhotography by La Città della Pacienza 

 

(seconda parte opere) 

Le opere principali di Felice sono rappresentate, soprattutto, dagli oltre 200 murales e dai 22 anni di carnevali di quartiere realizzati con il GRIDAS. 

Ma la sua creatività si è espressa in mille modi, tutti accomunati dal voler mettere le proprie capacità artistiche a servizio degli ultimi fornendo ai vari gruppi in lotta strumenti, quasi sempre “a costo zero”, per dare più voce alle loro battaglie. È il caso dei tantissimi diversi autoadesivirealizzati in proprio in linoleografia; degli striscioni “personalizzati” e resi vivi e espressivi dai suoi simboli; dei rulli dipinti a riquadri per “Telegridas”, il televisore a mano, sui vari temi di lotta da supportare; nonché dei mosaici realizzati con mattonelle spaccate, alla maniera di Antoni Gaudì; delle sculture in legno sia di grandi dimensioni, per “arredare” spazi pubblici, sia di piccole dimensioni, per dimostrare le varie potenzialità dell’“uso della mano”. Ha pubblicizzato le iniziative del GRIDAS e, talvolta, di altri gruppi realizzando in proprio locandinelinoleografate. 

Anche i quadri, le pirografie o le piccole sculture in legno, annoverati tra le sue produzioni, hanno negli anni subito evoluzioni e si sono arricchiti di materiali e metodi via via sperimentati e applicati poi anche nei laboratori creativi svolti presso il GRIDAS o presso scuole “disponibili”.

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